June 2010

I rischi del centralismo

Le bandiere valdostana, italiana ed europea si scontrano ad AostaIl giorno della "Festa della Repubblica" lo passerò a Bruxelles in una rapida trasferta nella mia funzione di capo della delegazione italiana.
All'atto della fissazione della riunione della Commissione che deve decidere la futura composizione del "Comitato delle Regioni", nessuno si deve essere ricordato che per l'Italia il 2 giugno è festa nazionale...
Ma l'occasione sarà comunque utile per snasare dai colleghi l'aria e capire il clima che si respira nei diversi Paesi a causa della "gelata" della crisi.
E' chiaro che l'osservatorio serve anche per capire se sia o meno fondata una mia preoccupazione: ogni crisi economico-finanziaria rischia - la storia lo insegna - di creare spinte centraliste, in Europa e nei singoli Stati, a detrimento del livello regionale e locale e il "caso italiano" è evidente con tagli da capogiro alla finanza locale.
Una minaccia evidente contraria al buonsenso in una crisi nella quale la democrazia locale ha risposte importanti da dare alle attese dei cittadini e la sussidiarietà o si applica in certe occasioni o il termine è un vuoto esercizio di retorica.

Zone a...burocrazia zero.

I timbri, simbolo della burocraziaPer un certo periodo, pensando al nostro articolo 14 dello Statuto ("Il territorio della Valle d’Aosta è posto fuori della linea doganale e costituisce zona franca. Le modalità d’attuazione della zona franca saranno concordate con la Regione e stabilite con legge dello Stato"), appariva stridente e irriverente, rispetto al rango costituzionale della nostra norma, la nascita delle cosiddette "Zone franche urbane".
Ora la manovra finanziaria le trasforma in non ben chiare zone a "burocrazia zero" (chi ha inventato la definizione è un genio del marketing...), direi un funerale all'iniziativa che già appariva flebile rispetto alla roboante dizione da "effetto annuncio" (prima delle elezioni regionali...).
Chi pensava a processi imitativi oggi sarà deluso. La strada maestra è discutere per la Valle il tema di un eventuale "punto franco" (una "Zona franca integrale" è incompatibile con il mercato unico dell'Unione europea) nel quadro del federalismo fiscale, unico treno che passerà, vigilando di non finirci sotto.
Lo strumento più flessibile resta, come riflettemmo in passato, una norma d'attuazione.

Forte La Fontaine!

Un'immagine da la volpe e l'uva"On en use ainsi chez les grands.
La raison les offense; ils se mettent en tête
Que tout est né pour eux, quadrupèdes, et gens,
Et serpents.
Si quelqu'un désserre les dents,
C'est un sot. - J'en conviens. Mais que faut-il donc faire ?
- Parler de loin, ou bien se taire".

Così argutamente si esprimeva Jean de La Fontaine - scrittore secentesco con i celebri animali parlanti - che, con le sue favolette, raccontava "verità sgradevoli".
Scopro, di tanto in tanto, che questo sito, che pure "parle de loin", spiace per una sua qual certa franchezza e c'è chi lo legge apposta per vedere "se" e "come"...
Trovo che è la ragione della sua esistenza perché, pur seguendo gli alti e bassi dell'umore e la varietà degli avvenimenti, l'idea è che in un diario pubblico ci si metta in gioco.
La maggior parte dei politici aprono un sito in vista delle elezioni e poi li lasciano morire oppure affidano a ghostwriter (scrittore fantasma) la scrittura che diventa così fasulla.
Qui è tutta - compresi gli errori, naturalmente - farina del mio sacco.

In lode della gita scolastica

Una gita in giro per AostaIl mondo virtuale, fatto di messaggini e chat, colpisce duro sui ragazzini di oggi. Una socialità remotata e virtuale che rischia, almeno in parte, di sostituirsi al "vis à vis".
Ecco ergersi ancor di più, nella sua plasticità, l'importanza della gita scolastica come luogo reale in cui - ne siamo stati tutti testimoni - nascono e si sviluppano amicizie, si annusa la vita, si scoprono cose. In sintesi, con qualche goliardata, ci si "disciulava", sapendo che dalle elementari attraverso le medie sino alle superiori c'era una discreta escalation nelle mete, nei mezzi di trasporto e negli annessi e connessi.
Oggi, così leggo e così vedo dai miei ragazzini, la gita scolastica è in crisi e si è fatta quasi sempre breve. Immagino che così sia per le paure di chi deve accompagnare e teme per le crescenti responsabilità e per i timori di noi genitori tremebondi, pronti a scaricare su altri le eventuali scemenze dei nostri pargoli. 
Peccato, perché oggi della gita scolastica - anche se lo annoto tardivamente a fine anno - ce ne sarebbe, come dicevo, ancora più bisogno.

Quell'aula del Senato...

L'aula del SenatoAbituato alla vastità dell'aula di Montecitorio, che ospita la Camera dei deputati, quando mi sono trovato a parlare nell'aula del Senato - l'ho fatto da Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio - la differenza era evidente: una bomboniera, piccola ed elegante, dove tutto appariva più intimo e felpato. Per altro, seguendo discussioni e voti è evidente come, rispetto a certe rigidità di Montecitorio, i senatori vivano in un clima meno legato a un regolamento stringente.
Son curioso di vedere quale effetto mi farà parlare lunedì pomeriggio proprio in quest'aula, specie di fronte a quel Presidente della Repubblica con cui ho avuto una grande familiarità alla Camera prima e poi al Parlamento europeo.
Parlare oggi di regionalismo in occasione dei quarant'anni delle Regioni a Statuto ordinario, in chiave europea, avendo a disposizione dieci minuti e volendo farlo senza fogli scritti, non sarà semplicissimo ma sarebbe un vezzo dire che la cosa non mi fa piacere.
Potersi esprimere e comunicare i propri pensieri è la logica stessa di quello che è un pezzo di... Parlamento.

Caleidoscopio 8 giugno

Alessandro Stevanon"Caleidoscopio", nella penultima puntata in onda dopo le 12.30 sulle frequenze di "Radio1" negli spazi di "RaiVdA", si occuperà dello scoppio, settant'anni fa, vale a dire il 10 giugno 1940, della guerra contro la Francia con la pugnalata alla schiena di Benito Mussolini. Sentiremo una vecchia testimonianza dagli archivi "Rai" del capitano Giuseppe Lamberti.
Seguirà un'intervista a Maura Susanna, la nota cantante valdostana, che ci parlerà anche del prossimo disco in uscita tra poco con pezzi scritti da lei.
Con Alessandro Stevanon, giovane regista valdostano, ci occuperemo delle sue impressioni sul recente "Festival du cinéma" di Cannes. 
Christian Diémoz ci presenterà infine il libro "Lo spazzacamino che diventò poeta" di Leda Quendoz e Federico Zoja sullo scrittore in francoprovenzale Jean-Baptiste Cerlogne.
Ancora una trasmissione e poi ci sarà la pausa per il palinsesto estivo.

Vai con la griglia

Un'appetitosa grigliataLa bella stagione, se finalmente si stabilizzerà, è il trionfo delle grigliate.
Specialisti del ramo si esibiscono con griglie scaldate con diverse modalità e con trucchi del mestiere (specie gli intrugli "top secret" per la cottura) da far impressionare Paul Bocuse e le sue prelibatezze. 
Il termine "in" è e resta "barbecue", quella modalità di cottura con braci ardenti che ci arriva dritta filata dalla cultura americana, ma che in Valle era già ben stratificata su modalità di cotture già ben presenti.
Il termine deriverebbe da "barbacoa", parola con cui gli ad Haiti si identificavano una griglia di legno che serviva ad affumicare la carne. Minoritaria - ma bellissima - è l'altra possibile origine della parola, che deriverebbe dal francese "de la barbe à la queue", cioè un animale cotto tutto intero infilzandolo con lo spiedo proprio - e non essendoci più cannibali in giro fa meno impressione... - "dalla barba alla coda".

I contorni della manovra

Monete...La manovra finanziaria dello Stato assumerà sembianze certe solo tra qualche settimana, quando allo scadere del decreto legge il Governo porrà la fiducia e il testo sarà quello definitivo. Fa sorridere in queste ore il tentativo di indorare la pillola, rilanciando la "liberalizzazione" delle imprese, quando molte sono alla canna del gas.
Per le Regioni a Statuto speciale il conto è molto salato e rientra in quel filone di pensiero «hanno troppi soldi» che ci accompagna come una maledizione da almeno vent'anni.
Ho partecipato, nei diversi ruoli, a questa commedia annuale da cui siamo sempre usciti bene: in sostanza si accettavano nuove funzioni e competenze, subendo i limiti del "Patto di stabilità" (con cui è bene non fare i furbi), ma senza toccare il principio cardine del riparto fiscale, oltretutto "blindato" con norma d'attuazione.
Mi pareva, oltretutto, ma forse sono duro di comprendonio, che l'accordo con il PdL ad Aosta venisse spiegato come una "messa in sicurezza" in vista del federalismo fiscale, direi con una certa sfiducia nei nostri diritti.
Ora, invece, la batosta è arrivata piuttosto a freddo e senza una vera logica. Questo significherà togliere tutto il superfluo e attaccare scientificamente quei settori dell'Amministrazione i cui costi sono aumentati troppo. Un'operazione dolorosa ma necessaria e con le cifre non si scherza: basta fare raffronti negli anni per capire dove toccherà  intervenire.

Pensione

Pensionati a spasso per AostaStrana materia quella pensionistica. Come deputato avevo seguito da vicino l'evoluzione legislativa e mi ero occupato anche di "nicchie" di problemi: penso ai prepensionamenti a cinquant'anni nel settore siderurgico per i lavoratori "Ilssa Viola" e "Cogne".
Oggi che ho superato quell'età mi rendo conto di quanto fosse davvero "anticipata" un'uscita dal lavoro di questo genere, per nulla eccentrica in un'Italia dove, in un passato non troppo remoto, nel pubblico impiego potevano andarsene i quarantenni.
Oggi la prospettiva è l'allungamento dell'età per andare in pensione e ciò è già in parte avvenuto in passato con un sistema che mischia età anagrafica e annualità contributive con l'apertura periodica delle celebri "finestre".
Ora però il primo nodo all'orizzonte è, con un autentico scontro di mentalità, l'allungamento per le donne dell'età pensionabile da 60 a 65 anni, imposta dalla Corte europea di Giustizia. Il paradosso sta appunto nel fatto che questa misura vigente è considerata in Italia favorevole per il mondo femminile, mentre in Europa - nel nome delle pari opportunità - è ritenuta discriminatoria.
Altro arriverà nella manovra all'attenzione del Parlamento e non a caso in questi giorni c'è un "fuggi fuggi" dei pensionabili.

Il mio intervento in Senato sull'Autonomia

Il sottoscritto mentre viene trasmesso dal canale televisivo del SenatoIl mio intervento integrale, "a braccio", in Senato, che potete vedere anche qui, in qualità di capo della delegazione italiana al "Comitato delle Regioni", in occasione della cerimonia "A 40 anni dalla prima elezione dei Consigli delle regioni a statuto ordinario: sistema delle autonomie e riforma del Parlamento" che si è svolta a Palazzo Madama alla presenza del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, del presidente del Senato Renato Schifani, del presidente della "Conferenza dei residenti delle Regioni", Vasco Errani, del rappresentante della "Conferenza dei presidenti delle Assemblee legislative regionali", Nazario Pagano, e del Ministro per gli Affari regionali, Raffaele Fitto.


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