Trovo che il messaggio dato dal nuovo Presidente, Sergio Matterella, di scegliere le "Fosse Ardeatine" come primo luogo per una visita ancora "ufficiosa", dopo il voto del Parlamento e dei delegati regionali, abbia un grande significato politico. Specie perché, a differenza del suo predecessore, Giorgio Napolitano, il nuovo Capo dello Stato, essendo nato nel 1941, non può avere personale ricordo di quelle tragiche vicende che insanguinarono l’Italia alla fine della Seconda Guerra mondiale.
L'enciclopedia dell'Olocausto, edita anche in una parte in italiano con sede all'"United States Holcaust Memorial Museum" a Washington , racconta in termini molto neutri gli avvenimenti delle Fosse Ardeatine: "Il 23 Marzo 1944 - giorno del 25° anniversario della fondazione del Partito Fascista di Mussolini - diciassette partigiani dei Gruppi d'Azione Patriottica (GAP) guidati da Rosario Bentivegna fecero esplodere un ordigno in via Rasella, a Roma, proprio mentre passava una colonna di militari tedeschi. I partigiani, che erano legati al movimento clandestino comunista italiano, riuscirono poi ad evitare la cattura disperdendosi tra la folla che si era radunata sul luogo dell’'attentato".