Se lo dice Umberto Eco, vale la pena di leggere - ed ho cominciato a farlo - "Stato di crisi" ("Einaudi", 18 euro), in Zygmunt Bauman (notissimo sociologo tedesco, che ha inventato la definizione "società liquida") e Carlo Bordoni, sociologo anche lui.
Eco, alessandrino classe 1932, è un semiologo e scrittore di fama internazionale, che - con una rubrica su "L'Espresso" - scandaglia, passando da temi serissimi ad argomenti divertenti, il mondo in cui vive. Lo fa con il bagaglio di una cultura enciclopedica ma con grande freschezza, a dimostrazione che per alcuni l'età non conta e l'esperienza spesso fa la differenza.
Ma dicevo del tema affrontato questa settimana, venendo al nocciolo della questione: «Per Bauman tra le caratteristiche di questo presente in stato nascente si può annoverare la crisi dello Stato (quale libertà decisionale rimane agli Stati nazionali di fronte ai poteri delle forze supernazionali?). Scompare un'entità che garantiva ai singoli la possibilità di risolvere in modo omogeneo i vari problemi del nostro tempo, e con la sua crisi ecco che si sono profilate la crisi delle ideologie, e dunque dei partiti, e in generale di ogni appello a una comunità di valori che permetteva al singolo di sentirsi parte di qualcosa che ne interpretava i bisogni».