November 2015

La forza della nostalgia

La nostalgia della prima autoQuesti giorni sono caratterizzati dai colori dell'autunno, stagione che con la Natura che declina simboleggia in qualche modo il decorso della nostra vita. Colori che entusiasmano quando il tempo è bello, come avviene in questi giorni sulle Alpi, perché la tavolozza ha una varietà di tinte che lascia stupefatti, specie se esaltate dall'azzurro del cielo. E anche dal fatto che sulle cime più alte c'è già la neve, che annuncia i geli di quell'inverno, che chiude il ciclo delle stagioni, che poi riparte e si ripete.
E questo si incrocia - nella similitudine con il resto del creato - con il ricordo delle persone scomparse, attraverso questo culto dei morti, che è poi nella celebrazione del ricordo una memoria che serve a noi vivi.

Il Circo Barnum e certa politica

Il tendone del circo...Anche nel linguaggio comune, per definire un'accozzaglia di storie o personaggi bizzarri, si dice un "Circo Barnum" oppure nello stesso solco "fenomeni da baraccone". Questa fu la scoperta spettacolare dell'imprenditore ottocentesco Phineas Taylor Barnum, che negli Stati Uniti montò spettacoli circensi, inventandosi vicende e personaggi inverosimili, spesso utilizzando con cinismo dei veri e propri disabili trasformati in attrazioni da esibire al pubblico per le loro deformità.
Questa ricerca del mirabolante e dello stupefacente sembra ormai da tempo trasferita in certa televisione, che sfrutta - attingendo anche alla cronaca nera e ai suoi orrori - la credulità e il voyeurismo popolare. Si tratta di montare casi, spesso con invenzioni o falsi scoop, sperando così di ricavare audience per palati facili e un pubblico televisivo incolto e becero.

La magia delle neve, vera e artificiale

Un formicaio a punta, foriero di neveNon ci crede nessuno quando racconto di anni pionieristici dello sci e che al "Crest" di Champoluc, ad Ayas andavo a sciare "ai Morti". Eppure è così: capitava anche di iniziare la stagione a quote bassissime al "Casset", sotto la severa fortezza di Verrès, facendo faticose scalette per poi godersi una piccola discesina. Se allora - direi fine anni Sessanta - mi avessero detto che un giorno ci sarebbe stato l'innevamento artificiale - roba degna di fantascienza solo a pensarci - avrei pensato che si trattasse di una prospettiva pazzesca.
Eppure questa neve, manna benedetta per lo sci da quando il turismo invernale è nato, ma con tribolazioni per via dei cambiamenti climatici, affascina non poco. Lo stupore della nevicata e l'osservazione di un fiocco di neve imprigionato in un guanto è qualcosa che mi fa tornare bambino. Ed invece questo fiocco di neve è una cosa ben complicata.

Contro il regionalismo, contro la democrazia

Spiace dover scrivere certe cose e dover esaminare una realtà in movimento che fa vacillare alcuni capisaldi della già flebile democrazia italiana, che sembra sempre esposta alle bufere di leader che pensano solo ai fatti propri. La personalizzazione della politica è un cancro, una sorta di diserbante che tende a bruciare tutto il prato, a beneficio dei desideri personali di uno solo e del "clan" che si crea attorno a lui. Sembra ormai non esserci limite al peggio e troppa rassegnazione avvolge la situazione sempre più preoccupante.
Il disegno ormai è nitido: con l'uso della riforma costituzionale in corso e con una logica di tagli draconiani, Matteo Renzi intende distruggere il regionalismo.
Lo ha fatto anche con un'astuta manovra di "divide et impera" nella Legge di Stabilità 2016, lisciando il pelo ai Comuni - che si dicono soddisfatti della manovra - per spezzare l'asse delle Autonomie locali, e spiace che i sindaci siano caduti come dei "gonzi" nel trappolone e siano indifferenti alla "spending review" dissennata sul sistema regionale, di cui essi stessi pagheranno il prezzo.

Il paradosso del lupo

Il 'nostro' Lupo Alberto, in una delle sue prime strisceIn Francia e in Svizzera, dove il lupo è tornato, come nel Nord Italia, se al lupo scappa... "la mano" e si mette a fare strage di greggi semplicemente gli sparano. E se al lupo solitario si aggiunge la sommatoria di un gruppo di lupi, cioè un branco, allora la preoccupazione sale ancora di più, in attesa che qualche montanaro o turista rischi di fare qualche brutto incontro in spregio a chi ripete che questo predatore è buonissimo...
Da noi in Italia - per i lupi e non per gli allevatori - siamo nel "Paese del Bengodi", dove a leggere il "Piano lupi" ancora in bozza c'è da restare abbastanza stupiti, anche perché nessun valdostano fa parte del gruppo di esperti designati per la sua realizzazione e non figura neppure il Parco del Gran Paradiso (ma c'è un rappresentante, lo giuro, di Roma Capitale, forse per via della lupa di Romolo e Remo...). Eppure, guardando la cartina, i lupi da noi e ai nostri confini, non solo nazionali, ci sono, eccome!

La crisi del Volontariato

L'inquietante celebrazione della 'Marcia su Roma'La crisi dello Stato Sociale morde e lo fa lasciando segni profondi. Inutile raccontarsi delle storie, perché il funzionamento della questione è evidente. Se l'impegno finanziario del settore pubblico diminuisce drasticamente, spinto anche dalla diminuzione della fiscalità, ci sono pezzi di welfare che resteranno sempre più privi di copertura. La coperta, comunque la si tiri, resta più corta e l'aumento di certe tariffe dei servizi diventerà una via da percorrere con effetti drammatici sui bilanci familiari. Ciò obbliga ad un riassetto complessivo della macchina pubblica, tagliando laddove esiste del superfluo e concentrando le risorse in quei settori sociali che devono essere lo zoccolo duro non attaccabile dalla filosofia, troppo spesso spicciola, della "spending review".

Grillo critica l'"Italia Frankenstein"

Beppe GrilloNei confronti di Beppe Grillo si possono avere vari sentimenti. Il mio è sempre stato quello di curiosità verso il personaggio. Appartengo alla generazione che lo ha seguito, fra la fine degli anni Settanta e la seconda metà degli anni Ottanta, per la sua verve di comico irresistibile e inventore di "tic" linguistici adoperati dai giovani di allora. Così come, negli anni Novanta, era risultato evidente il suo cambio di marcia più nel ruolo del paladino dei cittadini-consumatori che ancora nella politica vera e propria. Ero finito anch'io, così mi aveva raccontato un amico che lo aveva visto in uno spettacolo nel 1991, fra quelli presi per il sedere nel suo spettacolo, perché in quell'anno avevo parlato in francese alla Camera dei deputati, interrotto dal presidente di turno.

La morte imminente della "Aosta - Pré-Saint-Didier"

In viaggio sulla linea ferroviaria 'Aosta-Pré-Saint-Didier'Non è la prima volta che si parla della chiusura della linea ferroviaria fra Aosta e Pré-Saint-Didier, colpo più volte tentato nei decenni passati dalle Ferrovie che la considerano da sempre un "ramo secco" di cui disfarsi e spesso alla Camera mi toccò parare i colpi. Ma in verità la stessa Giunta Rollandin, in analogia con l'indirizzo soppressivo statale, ha cominciato ad ipotizzare di disfarsene a partire almeno dal 2012, quando commissionò un discutibile studio tecnico per la dismissione della tratta ferroviaria (che per altro all'epoca - come ancora oggi - era di proprietà dello Stato) per riconvertirla in "pista ciclabile". Venne così chiarito l’indirizzo politico che in questi giorni si concretizzerà con un taglio finanziario al settore ferroviario che corrisponde, guarda caso, più o meno con i costi che oggi gravano sulla linea ferroviaria dell'Alta Valle.

Occupazione: l'emergenza sempre viva

Un classico termometroTalvolta capita di fare dei paralleli bizzarri: uno fra questi mi salta quest'oggi agli occhi e serve per esaminare quello che continua ad essere, a mio avviso, uno dei problemi più evidenti di questi tempi.
Avventuriamoci nel ragionamento. In meteorologia la "temperatura effettiva" è la temperatura reale dell'aria, ovvero quella registrata dal termometro e non subisce modifiche con la variazione del tasso di umidità. C'è poi la "temperatura percepita", che è invece la sensazione di caldo o di freddo avvertita da un soggetto. E' un mix fra la temperatura effettiva e le condizioni ambientali, come l'umidità e il vento. Credo che sia una circostanza che abbiamo vissuto tutti sulla nostra pelle.

Sharm el-Sheikh: la strategia del terrore

L'Airbus caduto in EgittoI "Social", con la diffusione immediata delle notizie in Rete, hanno reso coram populo quello che una volta era appannaggio di noi giornalisti per la loro diffusione. Ricordo, agli esordi del mio lavoro, quando sul tetto del "Palazzo Fiat" di Aosta, dove c'erano gli studi di "Rta- Radio Tele Aosta", piazzammo un'antenna con cui captavamo la trasmissione di un certo numero di agenzie di stampa collegate ad una telescrivente. Quelle che trovai, in modo non più piratesco, lasciando successivamente alla "Rai" in apposto stanzino, dove scrivevano tutto il giorno.
Oggi la drammatizzazione del flusso delle notizie è immediata sui nostri smartphone, come dimostrano purtroppo casi di cronaca in cui brutte notizie sono arrivate senza filtri a chi ne doveva avere una conoscenza non così brutale come la lettura di una "ultima ora".

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