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02 apr 2010

Alla fine dei campionati mondiali militari

di Luciano Caveri

Trovo incredibile e offensivo che né all'inaugurazione né alla chiusura, e neppure nei giorni di svolgimento delle gare sia apparso in Valle d'Aosta, per adempiere a doveri di cerimoniale e obblighi protocollari e non per divertissement, un Ministro o uno dei più di quaranta Sottosegretari del Governo Berlusconi. Brutta questa scelta di mancata presenza ai Campionati mondiali militari, pensando al colossale sforzo organizzativo della Valle d'Aosta e al budget importante messo generosamente a disposizione dalla nostra Regione autonoma. Ho fatto parte, pur brevemente, del Governo italiano e so bene, come si dice, «che un Sottosegretario non si nega a nessuno» ed invece in questo caso nisba. Trovo questa mancanza una gaffe istituzionale, pensando che senza l'appoggio della Valle la manifestazione non si sarebbe potuto svolgere, specie in tempi di "vacche magre" per le Forze armate. Era dunque giusto pretendere qualche sforzo suppletivo, a livello politico romano, per valorizzare l'insieme delle gare gestite con perizia dai "nostri" ed invece una sorta di cappa soporifera è calata sulla manifestazione, malgrado di sforzi di informazione e di comunicazione che sono stati compiuti. Che la lezione serva come viatico nel solco dell'elementare principio del "do ut des" e  nella logica equilibrata fra costi e benefici.