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14 giu 2010

In lode della gita scolastica

di Luciano Caveri

Il mondo virtuale, fatto di messaggini e chat, colpisce duro sui ragazzini di oggi. Una socialità remotata e virtuale che rischia, almeno in parte, di sostituirsi al "vis à vis". Ecco ergersi ancor di più, nella sua plasticità, l'importanza della gita scolastica come luogo reale in cui - ne siamo stati tutti testimoni - nascono e si sviluppano amicizie, si annusa la vita, si scoprono cose. In sintesi, con qualche goliardata, ci si "disciulava", sapendo che dalle elementari attraverso le medie sino alle superiori c'era una discreta escalation nelle mete, nei mezzi di trasporto e negli annessi e connessi. Oggi, così leggo e così vedo dai miei ragazzini, la gita scolastica è in crisi e si è fatta quasi sempre breve. Immagino che così sia per le paure di chi deve accompagnare e teme per le crescenti responsabilità e per i timori di noi genitori tremebondi, pronti a scaricare su altri le eventuali scemenze dei nostri pargoli.  Peccato, perché oggi della gita scolastica - anche se lo annoto tardivamente a fine anno - ce ne sarebbe, come dicevo, ancora più bisogno.