Vuuuuuu
Sarei tentato di rivolgermi ad Eric, valdostano che ogni tanto ci scrive dal Sud Africa dove abita, per dirgli quanto la "vuvuzela" mi stia antipatica.
La tromba da stadio ammorba ogni partita di calcio con il suo "vuuuuu" che mi fa propendere sulla derivazione onomatopeica della parola e mi obbliga a trafficare sull'audio del telecomando per limitare l'"inquinamento acustico".
Leggendo la storia di questa trombetta caratteristica da stadio, si scopre che non è nuova la riflessione se vietarla o no, visto che questo rumore di fondo - che in televisione è già fastidioso - immagino che con l'acustica da stadio faccia "uscire pazzi" i giocatori e gli spettatori che non soffiano nel tubo di plastica. Mentre gli altri evidentemente hanno dei polmoni da subacquei.
Tra l'altro guardando il bel film "Invictus", che ricorda l'uso simbolico del rugby intelligentemente voluto da Nelson Mandela, ho notato che lo strombazzare negli stadi non c'è in quello sport, per loro fortuna.
Immagino che qualche fesso importerà la trombetta negli stadi italiani.
- luciano's blog
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Commenti
Ieri sera....
mi sono trovato in difficoltà. Non sapevo se era più fastidiosa le pernacchia perpetua o i commenti, composti con un vocabolario di cinque parole, di Salvatore Bagni.
P.s. ho espresso un giudizio su una persona usando nome e cognome: verrà oscurato il blog?
E se...
gli comprassimo una vuvuzela?
La sua avrebbe...
meno di una tonalità...
Ciao a tutti dal Sud Africa...
...vi dico che anche qui le vuvuzela dividono e tanto, forse ancora più che da voi.
Ieri sera ero allo stadio e grazie a Dio vicino a noi non c'era nessuno con la famigerata trombetta. Sono terribilmente fastidiose oltre che dannose per l'udito. Rappresentano però bene la dicotomia del Sudafrica: i neri poveri, il calcio, la sregolatezza, il rumore assordante delle vuvuzela da una parte; i bianchi ricchi, il rugby, il rigore composto e un po' stretto dei protestanti dall'altra.
Mondi ancora tanto diversi, in convivenza più che integrazione. Come nel '95 la "Coppa del Mondo" sembra però riuscire a fare da collante. Dubito che i "Bafana Bafana" arriveranno in finale anche stavolta, un peccato, perché aiuterebbe il Paese più di qualsiasi altra cosa.
Povero...
Salvatore Bagni! Comunque non è stato il peggiore della serata...
Il peggiore è stato quel giornalista che in conferenza stampa ha chiesto a Lippi «Cosa ne pensa del fatto che "Radio Padania" abbia esultato al gol dei paraguayani?»
Se mi permettete, trovo che sia una domanda cretina riguardo ad un fatto di per sé cretino, peraltro fatta in conferenza stampa internazionale che ci fa fare, a livello internazionale, una figura da cretini, per la gioia dei leghisti che si fanno pubblicità a spese della nostra già bistrattata reputazione nazionale. Questi giornalisti... sempre a caccia del sensazionale...
Ricordate il fenomeno dei sassi dal cavalcavia? Sono certo che se i mezzi di comunicazione ai tempi ne avessero parlato con meno insistenza, il fenomeno emulativo che ne scaturì in seguito tra i giovinastri sarebbe stato più limitato.
Il giornalista...
lo hai stigmatizzato e non posso darti torto.
Fortunatamente ci sono molti altri giornalisti che fanno bene il loro lavoro, con professionalità e deontologia, raccontando quello che c'è da raccontare, non fanno domande inutili. Alle volte si passa per freddi, ma la cronaca non è interpretazione. Quello è lo spazio delle inchieste.
Sul fatto che l'informazione provochi l'emulazione se ne dovrebbe discutere, non ne sono convnto. Mi sposterei sul fatto che potrebbe innescare una particolare attenzione su atti compiuti da una etnia che non sia italica, ridondando continuamente sul paese di provenienza del reo.
Gad Lerner, al Forte di Bard, ha richiamato l'attenzione sul fatto che lo strupratore romeno della signora Reggianii sia stato assicurato alla giustizia grazie ad una sua connazionale.
Nessuno ha preso in considerazione che questa donna ha avuto alto senso civico. De Amicis le avrebbe dedicato una parte del libro "Cuore". La nostra società mediatica no.
Ma in fondo al pubblico cosa interessava?
Tornando alle trombette...
seppur esprimendo il massimo rispetto per la cultura locale, trovo che siano veramente fastidiose, tanto che, ieri sera, ho cambiato canale e mi sono piacevolmente rivisto una replica di "Crozza Alive" (impagabile il "suo" presidente Napolitano).
In effetti, lavorando sull'equalizzazione questo rumore si attenua, ma confido nel fatto che, la produzione, possa spegnere certi microfoni ambientali... se poi, per vincere, il Sudafrica deve assordare tutti...
Il fesso ha già fatto...
Su "Repubblica.it" si legge che: "una radio di Johannesburg avrebbe diffuso la ferale notizia secondo cui "almeno un milione di 'vuvuzelas' sono state vendute, anche via internet, nel Regno Unito, in vista della prossima stagione". L'idea di commercializzare le 'vuvuzelas' è venuta negli anni '90 alla società Masicendane Sport e al suo amministratore delegato Neil Van Schalkwjk, il quale ha rivelato al quotidiano sudafricano 'The Star' di "aver già venduto un milione e mezzo di vuvuzelas in Europa per la prossima stagione". Dulcis in fundo, le vuvuzelas potrebbero darsi all'ippica. Alla vigilia del Royal Ascot, uno degli appuntamenti ippici più attesi oltremanica, i bookmakers inglesi bancano a mille volte la scommessa che la parata della famiglia Reale verrà accompagnata da un assordante suono di vuvuzela".
Ho in mente un paio di usi alternativi delle trombette sudafricane, nessuno piacevole, almeno nella norma...
Orrende trombette!
Potrebbero essere usate per "attenuare" le intercettazioni...
Grazie ad Eric, nostro corrispondente dal Sudafrica!
La partitura originale dell'Inno dei Mondiali...
bella!
Permettetemi di spezzare una lancia...
... in favore delle vuvuzelas. Come ho detto non mi piacciono e le trovo fastidiose ma devo ammettere che giudichiamo il fenomeno con i nostri occhi (o orecchie in questo caso) e non con quelli della nazione ospitante. In Sudafrica le vuvuzelas fanno parte del fenomeno calcio quanto le scarpe coi tacchetti o la bandierina del calcio d’ angolo. Da anni fanno da cornice ad ogni partita. Se da noi esistono i cori da stadio qui esistono le trombette; aspettarsi che i tifosi locali non le usassero in occasione dei mondiali era come chiedere ai brasiliani di non fare la torcida.
Per di più quelli che stombazzano di più in giro per le strade sono proprio gli stranieri che hanno scoperto un nuovo modo di far festa. Perché di questo si tratta: di una grande festa.
L'altra sera prima della partita era quello, davvero, lo spirito. Ora che le squadre giocano in città diverse ogni partita, si hanno tifosi di tante nazionalità in un unico luogo e sono più le occasioni di festeggiare che quelle di prendersi a sprangate come succede ogni domenica nei nostri stadi.
Che cosa da più fastidio: le vuvuzelas o le coltellate?
Nella civilissima Europa si possono andare a vedere le partite ogni settimana e vedere i migliori giocatori del mondo sfidarsi sul campo. Sono però i tifosi sugli spalti a darsi battaglia.
Per una volta, anche quelle migliaia che vivono in baracche di lamiera possono vedere i loro beniamini giocarsela tutta in carne ed ossa ed esprimono la loro gioia nel miglior modo che conoscono, strombazzando fino a farci venire il voltastomaco. Vicino a casa mia c'è un distributore che sta aperto tutta la notte. Immancabilmente, ogni paio d'ore, uno degli inservienti esce a ricordarci che il mondiale è arrivato e la giostra comincia.
La tromba come le campane a festa.
Ke Nako!!!
Per carità...
capisco e apprezzo, visto che tu rendi vivo il fenomeno con grande capacità.
Ma resta il fatto che sono un gran scassamento di marroni!
Consentitemi...
un blando sfottò dopo la partita di ieri con i miei compaesani: al rigore era evidente il tentativo di disturbo da parte dei "vuvuzelatori" ma non è servito a nulla... 3 a 0 risultato finale ed il Sudafrica con un piede fuori dal mondiale e l'altro su una buccia di banana...