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02 ott 2014

La crisi, sempre la crisi

di Luciano Caveri

In molti si ricordano - grazie ai filmati d'epoca - di quella straordinaria maschera di artista, che è stato Ettore Petrolini. Attore di varietà e di quel genere, noto come "avanspettacolo", che ha dimostrato di essere altrettanto importante, specie per quanto ha inciso nel costume, del teatro "serio". Si deve a lui - e se ne trova ampia prova sul Web - una delle interpretazioni di quel motivetto, scritto e interpretato anche da un altro artista dell'epoca, quel Rodolfo De Angelis che frequentò pure ambienti futuristi. Canzone che, la sua orecchiabilità e l'evidente sfottò, ha attraversato le epoche e "bollato" le periodiche crisi. Qui lo trascrivo, togliendo la ripetitività del tormentone:

Si lamenta l'impresario che il teatro più non va ma non sa rendere vario lo spettacolo che dà "ah, la crisi!"

Ma cos'è questa crisi? Ma cos'è questa crisi?

Metta in scena un buon autore faccia agire un grande attore e vedrà... che la crisi passerà!

Un riccone avaro e vecchio dice: ahimè così non va vedo nero nello specchio chissà come finirà "ah, la crisi... mmh"

Cavi fuori il portafogli metta in giro i grossi fogli e vedrà... che la crisi finirà!

Si lamenta Nicodemo della crisi lui che và nel casino di Sanremo a giocare al Baccarat: "ah, la crisi sa... capirà la crisi oh..."

Lasci stare il gavazzare cerchi un po' di lavorare e vedrà... che la crisi passerà!

Tutte quante le nazioni si lamentano così conferenze, riunioni, ma si resta sempre lì "ah la crisi... eh..."

Rinunziate all'opinione della parte del leone e chissà... che la crisi finirà!

L'esercente poveretto non sa più che cosa far e contempla quel cassetto che riempiva di danar "ah, la crisi Signur!"

Si contenti guadagnare quel che è giusto e non grattare e vedrà... che la crisi passerà!

E perfin la donna bella alla crisi s’intonò e per far la linea snella digiunando sospirò: "ah, la crisi... oh signora la crisi"

Mangi un sacco di patate non mi sprechi le nottate e vedrà... che la curva tornerà!

Chi ce l'ha li metta fuori circolare miei signori e chissà... che la crisi finirà!

Trovo che ci sia un'intrinseca modernità in questa canzoncina, emersa agli anni inizi degli anni Trenta, quando il mondo era scosso dalla celebre crisi del 1929. Come e perché nella crisi ci siamo entrati - senza reali previsioni che questo avvenisse, se non con chi ex post ha mostrato di averlo vaticinato… - ormai lo sappiamo a memoria, ma quel che lascia stupefatti è l'altalena che ormai stiamo vivendo su come, quando, perché e se questa crisi finirà. Le migliori intelligenze sembrano essere sperse come noi mortali e per l'Italia che altri siano ripartiti è più motivo di depressione - con lo spettro in carne ed ossa della recessione - che di incoraggiamento.