Utilizziamo i cookie per personalizzare i contenuti e analizzare il nostro traffico. Si prega di decidere se si è disposti ad accettare i cookie dal nostro sito Web.
01 set 2025

L’energia: priorità per la Valle d’Aosta

di Luciano Caveri

Il tema dell’energia ha per la Valle d’Aosta diversi capitoli. Cominciamo da un tema che ha un carattere mondiale e riguarda la necessità di ridurre i combustibili fossili anche in connessione con il cambiamento climatico.

La Valle d’Aosta d’Aosta, già molti anni fa, fissò una data per non avere più combustibili fossili, il 2040.

Questo vuol dire lavorare, sapendo la difficoltà di farcela, con utilizzo in particolare dell’elettricità di derivazione dalle nostre centrali idroelettriche. Un elettrico ”buono”, perché mi fa ridere certa retorica sull’elettricità se poi lo si produce con centrali a carbone!

Sicuramente la transizione energetica deve tenere da conto anche l’enorme ruolo del metano sul nostro territorio, che sarà meno inquinante ma nel lungo periodo non appare compatibile con gli obiettivi di neutralità climatica.

Importante è anche lo sviluppo di altre tecnologie, come il fotovoltaico e il geotermico.

Ma il nodo resta l’idroelettrico anche con il revamping di centrali che hanno un secolo, sapendo che avremo meno acqua proprio per l’aumento delle temperature che scioglie i ghiacciai. Per questo il settore del l’idrogeno sarà un grande risorsa del futuro e il nostro sarà idrogeno verde (Cogne e CVA hanno su questo finanziamenti del PNRR).

Conterà molto lavorare anche sugli edifici vecchi che devono essere adattati alle regole del risparmio energetico. Resta il dossier importante della scadenza delle concessioni delle centrali CVA nel 2029. Una spada di Damocle per la società e per i benefici economici economici per la nostra Regione.

L’Italia sarebbe l’unico Paese in Europa a fare delle gare e in periodo di sovranità energetica sarebbe una scemenza, che darebbe il settore a chissà chi.

La Francia, che non ha voluto sentire di gare, ha di recente trattato una soluzione. Ecco il link https://www.info.gouv.fr/communique/le-premier-ministre-salue-le-franchissement-d-une-etape-importante-pour-la-relance-des-investissements-dans-le-secteur-de-l-hydroelectricite Ora parrebbe che questa pista o simile sembra discutersi anche in Italia, come si legge qui https://energiaoltre.it/idroelettrico-low-cost-in-cambio-del-rinnovo-delle-concessioni-lue-

Vedremo: in questi anni io stesso più volte e a diversi Ministri, ma anche in Europa, ho spiegato la sfida e prospettato soluzioni.

Ci si è sempre nascosti dietro ad accordi sull’idroelettrico con il PNRR, ma il ”caso francese” dimostra che si può fare diversamente e la pista vale seguita subito.