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02 dic 2025

Calendari dell’Avvento in azione

di Luciano Caveri

Eccoli lì che campeggiano, essendo in fretta diventati per me da novità, qualche anno fa, a tradizione.

Mi riferisco ai calendari dell’Avvento, che sono ormai oggetto in casa di ricerche pensose sul Web per evitare di ripetersi e ieri si è cominciato a scavare, casellina giornaliera per casellina, su tre scelte.

Cibi americani, creme varie e - per me - 24 libri a sorpresa: scelte per accontentare tutti! Vedremo da qui a Natale che cosa spunterà nel rito mattutino.

Ricordo cosa scrisse "Focus": "Il Calendario dell'Avvento fu inventato da Gerhard Lang, un editore protestante, originario di Maulbronn (Germania), nel 1908. Al tempo in Germania c'era già l'usanza di aspettare la festa della nascita di Gesù facendo 24 piccoli pacchettini da scartare, uno al giorno, dal 1° dicembre al giorno di Natale. Ma Lang fece qualcosa in più: preparò un calendario con un disegno per ogni giorno. L'anno seguente introdusse il dettaglio delle finestrelle, dal cui interno spuntavano angeli o piccoli Gesù Bambino da ritagliare o assemblare. Successivamente arrivarono dolci e cioccolatini".

Poi, come tutte le trovate che hanno successo, dilagò e così spiega ancora "Focus": "Il calendario conquistò prima i Paesi protestanti, poi quelli cattolici. Negli anni dei regimi totalitari i calendari dell'Avvento vennero sfruttati dalla propaganda: durante il nazismo, dietro ogni finestra c'era un simbolo della "grande Germania", mentre nella Repubblica democratica tedesca, durante la Guerra Fredda, al posto degli angeli potevano spuntare le sonde sovietiche, come lo "Sputnik", o i cosmonauti come Jurij Gagarin".

Oggi siamo al tutto è possibile!

Internazionale riprende un articolo di Ellen Cushing su The Atlantic: “Per milioni di persone e per più duemila anni, l’Avvento è stato un’occasione per riflettere, prepararsi, rendere sacro l’equivalente spirituale del fare la fila, stare fermi durante il periodo più buio dell’anno, sicuri che la luce arriverà.

Nel 2025, però, l’Avvento sembra essere soprattutto un’opportunità per staccare doni in miniatura dalle caselle di un cartone perforato. Chi si sente legato anche solo vagamente a Gesù passa il mese di dicembre contando i giorni al suo compleanno, e lo fa aprendo porte di carta dietro cui troverà più o meno qualunque cosa si possa comprare: tè, rossetti di marca, vino, erba, salsa piccante, formaggio, coltelli, cristalli, salsicce affumicate, giocattoli per bambini, per gatti, per cani o per il sesso”.

L’elenco è solo esemplificativo: fare qualche ricerca e - se non siete già abituati al calendario - troverete proposte incredibili, segno che anche su questo si applica la clamorosa inventiva umana.

Ancora l’articolo: ”I calendari dell’Avvento come prodotti di massa circolano dall’inizio del ventesimo secolo, quando le aziende europee cominciarono a vendere semplici calendari di carta destinati soprattutto ai bambini.

La lenta marcia verso l’appagamento degli adulti ha accelerato circa quindici anni fa, quando le società specializzate nella vendita di cosmetici hanno deciso di inserire campioni dei loro prodotti in scatole dallo stile raffinato commercializzandole con nomi adatti alla stagione.L’idea offriva una doppia opportunità: far contenti i clienti fedeli del marchio e attirare nuovi consumatori che non erano ancora pronti a comprare una confezione standard ma potevano lasciarsi convincere che ventiquattro assaggi erano un affare.

Il fatto che l’occasione capitasse solo una volta all’anno permetteva alle aziende di creare una scarsità artificiale, alimentando l’attesa e la domanda. E soprattutto i calendari garantivano un’esposizione quotidiana al marchio e ai suoi prodotti per quasi un mese.È significativo che il boom dei calendari dell’Avvento ci sia stato poco dopo la nascita di YouTube: i video di unboxing (l’apertura di una confezione) sono stati uno dei primi fenomeni originali della piattaforma, e meglio di un unboxing c’è solo farne 24 di fila.

Questi video oggi circolano anche su TikTok, dove hanno lo stesso formato e offrono le stesse emozioni: sorprese, fiocchi e novità in piccole confezioni adorabili. Tutti amano un regalino, soprattuto se sembra un affare. E sempre più spesso fare un regalo è un gesto che le persone rivolgono se stesse.

La premessa stessa di un calendario dell’Avvento, che di solito si comincia ad aprire quasi un mese prima di Natale, è che tendenzialmente non è un regalo di Natale (“Un piccolo momento solo per te”, sussurra un messaggio all’interno di un calendario dell’Avvento pieno di gioielli impermeabili)”.

Cushing finisce con una frase che è uno spunto: ”Il calendario dell’Avvento è nato come forma di espressione religiosa. Lo è ancora, ma di un’altra religione".

Consumismo, certo. Ma anche, in fondo, un’occasione per studiare i gusti dei propri cari e stuzzicare la curiosità dei propri cari e giocare con un conto alla rovescia verso di lui, il Natale.