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16 mag 2010

Tra integralismo e lassitudine

di Luciano Caveri

La primavera è tempo di Comunioni, di Cresime ed anche di Matrimoni. Ricordo un matrimonio ad Antey-Saint-André in cui il prete rimbrottò con tono agro i presenti, facendo presente come la partecipazione alla messa fosse di tutta evidenza più per una ragione mondana che religiosa. Oggi, in una Comunione festosa e con i bambini protagonisti nella chiesa di Châtillon, il parroco ha osservato con dolcezza come troppo spesso la domenica partecipino alle funzioni solo persone dai capelli bianchi o grigi. E' interessante vedere come nel tempo  si stia modificando la religiosità della nostra comunità come dappertutto. Anche da noi ciò avviene di questi tempi, dunque senza rievocare il passato remoto del protestantesimo come "tentazione" per la nostra Valle, in confronto con altre religioni assai distanti dalla nostra. Talvolta il riferimento al loro "integralismo" stride con il suo inverso, forse "lassitudine", che fa della nostra religione un elemento che scandisce la nostra vita, dalla nascita alla morte, ma in modo distante e superficiale. E' un elemento palpabile, segno dei tempi.