Utilizziamo i cookie per personalizzare i contenuti e analizzare il nostro traffico. Si prega di decidere se si è disposti ad accettare i cookie dal nostro sito Web.
18 giu 2025

Polemiche e algoritmi

di Luciano Caveri

Mi piacciono le parole e penso che si debba sempre scavare attorno al loro significato.

Prendiamo ”polemica”, sapendo che bisogna fare riferimento alle lingue classiche.

In greco polemikós (πολεμικός) significava “relativo alla guerra”, bellicoso, combattivo.

in latino polemĭcus viene, invece, adoperato in contesti retorici e filosofici per indicare un discorso o un atteggiamento conflittuale, controverso o di opposizione.

Oggi mi pare che valga nel suo uso una delle definizioni della Treccani: ”discussione dettata da animosità, condotta spesso solo per il gusto di contraddire”.

Allora, mi si permetta di dire stufo delle polemiche continue che finiscono nella vita, come in politica, per ammorbare l’aria. Per capire il disagio aprite un Social qualunque. Vedrete sequele di costruzioni astruse, interventi bizzarri, cattiverie inutili, stupidità bestiali.

Il veleno della polemica dilaga.

Ha scritto George Eliot: ”Le polemiche non chiariscono la verità, solo la infittiscono.”

Ho vissuto nel tempo molte situazioni che hanno creato discussioni e difficoltà, destinate poi con il tempo e il buonsenso a essere relativizzate.

L'espressione "calor bianco" è in fisica la temperatura alla quale un corpo riscaldato diventa incandescente fino a diventare bianco

Spesso questa espressione viene usata metaforicamente per indicare un'emozione, un sentimento o una passione che raggiunge il suo apice, la sua massima espressione, al punto da essere quasi accecante o travolgente.

Quanto ormai considero intollerabile quando le polemiche si accendono sempre e continuamente al massimo del loro calore.

Facciamo un passo indietro e polemizzo scherzosamente con me stesso. Voltaire diceva: ”La polemica è il sale del pensiero: se non provoca, non serve”.

Bella scoperta! Lui stesso usava la sua penna affilata per sfidare autorità, dogmi religiosi e ingiustizie sociali. Le sue opere, come Candide” o le Lettere filosofiche*, sono piene di critiche pungenti, spesso mascherate da ironia, che suscitavano dibattiti accesi.

Ma era una polemica intellettuale. Per questo Voltaire aveva un nemico di nelle dispute Jean-Jacques Rousseau. I due filosofi illuministi avevano visioni opposte su molti temi, come la natura umana, la società e la religione e le suonavano di santa ragione.

Ben diversa oggi è certa polemica sterile e inconcludente, che si concretizza su logiche da partito preso, in cui per affermare le proprie ragioni neppure si ascoltano le ragione degli altri. Questa incapacità di ascolto reciproco è un male assoluto e nei Social si raggiunge l’apice che finisce per influenzare il dibattito pubblico, squalificandolo e creando logiche crescenti di amico-nemico.

Gli algoritmi dei social media sono progettati per aumentare il tempo che passi sulla piattaforma. Per farlo, ti mostrano contenuti che è più probabile che ti piacciano e rispecchino le tue opinioni e questo rafforza la tua visione del mondo. Questo meccanismo crea una bolla informativa in cui ti sembra che tutti la pensino come te, perché i contenuti contrari sono sempre meno visibili.

Nel dibattito con gli altri - quando esci dalla bolla in cui sei entrato - questa logica di chiusura accentua la tua vis polemica, come si dice in latino, e cioè rende più aggressiva la tua ”forza polemica" o "vigore polemico, quando appunto incontri chi la pensa in maniera diversa

In sostanza: se già la polemica in molti ce l’hanno nel sangue, il mondo dei Social mette della benzina sul fuoco, per chi ci casca, rendendo insopportabile la situazione.