Avevo quindici anni in quell'estate del 1974: penso che sia stato quello l'anno in cui, nelle lunghe estati sulla Riviera di Ponente, muovendomi da Imperia con il mio cinquantino che spedivo in treno da Aosta (oggi non sarebbe fattibile, tanto per dire), cominciai ad andare in piena libertà in discoteca.
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I nodi prima o poi vengono al pettine e non ci vogliono grandi capacità previsionali per capire che, sopra tutto come una cupola incombente, ci sono spesso reti d'interesse che si muovono con i loro tempi, scegliendo il momento ritenuto più giusto per ottenere quello che vogliono da tempo.
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E' un caso personale, in cui forse sono stato persino esagerato nella cautela che ho applicato, ma meglio essere vigili piuttosto che trovarsi poi a piangere su di una patologia, sapendo che sulla malattia di cui parlerò oggi mancano elementi divulgativi utili per la sua prevenzione.
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Mettiamoci sempre un pizzico di buonumore nell'esaminare le cose del mondo e la politica spicca sempre per certe situazioni che creano sbigottimento e la sorpresa suscita la voglia di trovare chiavi di lettura originali.
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E' stata una realistica finestra sul dramma di Nizza delle scorse ore quel volo per Parigi, cui accennavo ieri.
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Questa mattina ero in un "Club Med" a Punta Cana e la fine della vacanza ha coinciso con la Fête Nationale del 14 luglio.
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Una volta la scelta della località per le proprie vacanze estive era basata su alcuni capisaldi.
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Confesso le mie colpe: trovo bellissimi ed emozionanti i delfini, quei "pesci non pesci" che ti guardano negli occhi e paiono sorriderti con quel loro strano linguaggio musicale.
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Dovunque uno sia, la violenza delle brutte notizie ormai irrompe e la cartolina - sinora tra il serio e il faceto per colorare la vacanza - si tinge di nero: sono le lugubri notizie della strage ferroviaria in Puglia per uno scontro frontale fra due treni.
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Osservare la Natura serve sempre e credo che non si debba mai cedere al rischio di non guardarsi attorno, anzi bisogna ogni tanto rinnovare il nostro sguardo, pensando al privilegio che abbiamo di imprimere nella nostra memoria delle immagini che poi potremo richiamare quando mai ne avremo bisogno.
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