Mi piacerebbe che un giorno qualcuno scrivesse, in un libro apposito e non dovendo fare dei collage di notizie, di come i nostri predecessori, qui fra le montagne della Valle d'Aosta, abbiano ricordato i defunti in una cronologia che ci consenta di attraversare le epoche.
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Citavo ieri le città d'arte, come esempio mirabile di come, in fondo, certe costruzioni umane siano parte integrante della Natura di cui facciamo parte.
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Bisogna sempre essere vigili rispetto a fenomeni nuovi e non storcere subito il naso per partito preso.
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Guardavo ieri, all'asilo frequentato dal mio bimbo, il gran affannarsi dei piccolini attorno alle caldarroste, il classico gusto e sapore dell'infanzia.
...continuaLa mia posizione sui rifiuti in Valle - e cioè bruciare i rifiuti, come soluzione tecnica accettabile - era stata il frutto di un approfondimento e della constatazione che questa tecnologia resta la più adoperata in Europa.
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Il fatto è conosciuto: la popolazione valdostana invecchia.
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Avevo detto, giorni fa, di come si dovesse guardare con interesse alle elezioni provinciali di Bolzano/Bozen e di Trento.
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Viviamo in una Valle d'Aosta dove si parla spesso - e sarebbe un bene, se non ci fossero atteggiamenti insinceri fra il dire e il fare - dell'importanza della qualità.
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"L'idée de décaler la pendule en été n'est pas récente : c'est en avril 1784 que Benjamin Franklin évoque pour la première fois dans le quotidien français le Journal de Paris la possibilité de décaler les horaires afin d'économiser l'énergie".
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Ho trovato divertente il giochino, in Consiglio Valle, fra chi si sente "Salasso" e chi "Romano".
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