Utilizziamo i cookie per personalizzare i contenuti e analizzare il nostro traffico. Si prega di decidere se si è disposti ad accettare i cookie dal nostro sito Web.
15 ago 2025

Il Ferragosto delle guide alpine

Alla fine il Ferragosto sulle Alpi, per una serie di combinazioni, è diventato la festa di una delle figure più simboliche della montagna: la guida alpina.

La parte storica è ben nota: piano piano, con l’avvento alla fine del Settecento di un turismo misto alla scienza che sceglie di scalare le vette, si sviluppa la figura professionale.

Solo nel 1821 la “Compagnie desguides” di Chamonix fa da battistrada con un’organizzazione stabile e viene seguita dalla valdostana Courmayeur nel 1850, quando i territori sono ancora entrambi sotto Casa Savoia.

La guida alpina nel tempo si evolve e diventa p...

...continua
14 ago 2025

La responsabilità

Assumersi le responsabilità. Detto così suona banale e quasi scontato. Eppure, per chi abbia fatto politica e amministrazione, la questione è sempre più decisiva per l’efficacia del settore pubblico.

Anche nel lessico corrente, nel caso della Valle d’Aosta, esiste una specie di zona grigia.

La Valle d’Aosta è una Regione a Statuto speciale. Uno status sancito nell’articolo 116 della Costituzione. Tra parentesi sono fiero di avere aggiunto, nella riforma del 2001, anche la dizione bilingue, Vallée d’Aoste, per segnare un elemento non solo simbolico.

Ecco perché mi imbestialisco quando si usa l’

...continua
13 ago 2025

Un rifugio può essere Storia

Antoine Carrel, erede del celebre Jean-Antoine Carrel, cui si deve la prima salita nel 1865 del versante italiano del Cervino (ma due giorni prima arrivò in vetta dal versante svizzero l’inglese Edward Whymper), mi propose molti anni fa di salire con lui sulla Gran Becca.

Varie circostanze posticiparono quella che per me sarebbe stata un’impresa e me ne dolgo moltissimo, specie perché negli anni ho avuto occasione di ruotare attorno a questa montagna-simbolo con l’elicottero e in aereo e goderne a pieno di questo prisma di roccia africana. Resta l’amaro in bocca che il mio solo 4000, più basso...

...continua
12 ago 2025

Tempo di filmatini…

Ogni tanto mi diverto a pensare alle causalità che mi hanno consentito di diventare giornalista professionista.

Credo di avere già raccontato più volte della scoperta della bellezza della radio da ragazzino attraverso i microfoni di Radio Saint-Vincent in quegli anni avvincenti alla metà degli anni Settanta, quando esplose il fenomeno delle radio private. In quegli stessi anni, capii la difficoltà con quell’esperienza amatoriale di diventare pubblicista, all’epoca un primo scalino per ascendere alla professione vera e propria. Per cui mi misi a scrivere dei pezzi per la Sentinella del Canaves...

...continua
11 ago 2025

Bambini senza giochi

”Esco a giocare”. Mi domando quante volte voi lettori, da bambini e da ragazzi, abbiate pronunciato questa frase rivolti ai vostri genitori.

Ci penso ogni volta in cui vedo dei bambini che giocano. Ricordo a Roma, qualche tempo fa, dei ragazzini che giocavano a palla in Piazza in Lucina in mezzo a flottiglie di turisti da overtourism.

Lo stesso mi è capitato in questi giorni su di una spiaggia sarda, dove c’era un intero repertorio delle mia infanzia estiva: castelli di sabbia, gioco delle biglie, pallavolo in acqua.

Ho visto che su YouTube ha spopolato un video di due squadre di calcio di ra...

...continua
10 ago 2025

Strumenti di ieri e di oggi

Mi sono messo a riflettere sugli strumenti che, prima di Internet, potevano - in tema di nuove tecnologie e non di fenomeni di assuefazione « classica» (alcol, droghe, gioco…)- , se non di una vera e propria dipendenza, sulle persone.

Quando ero bambino, si affermò in modo crescente sino al passaggio all’età adulta il ruolo della Televisione. Ma già la radio creava qualche abitudine quasi rituale.

I videogiochi, che pure si sono sviluppati quando entrai in età adulta, non mi sono mai interessati.

Oggi il Web offre un campionario notevole e il telefonino offre strumenti vari. Penso ai Social ne...

...continua
09 ago 2025

Il Cervino bene comune

Sono stato a Zermatt con il nuovo sistema funiviario, che permette di partire da Breuil-Cervinia ed arrivare, attraverso panorami montani e glaciali straordinari, sino alla località svizzera più famosa del mondo.

Lo avevo fatto in passato, sci ai piedi, ma godere dell’itinerario sulle funivie offre un viaggio memorabile.

Questa liaison è un simbolo del legame fra Valle d’Aosta e Valais, che ha avuto anche nella sfortunata libera non disputata della Coppa del Mondo di sci una dimostrazione molto bella di collaborazione nel solco di rapporti storici.

Speriamo che un giorno verrà che la comunità ...

...continua
08 ago 2025

Io, candidato

Ora sono ufficialmente candidato nella lista dell’Union Valdôtaine.

Immagino che, come per qualunque cosa, ci sarà chi sarà lieto della notizia, chi ne sarà indifferente e chi osteggerà la mia riconferma in Consiglio regionale.

Per questi ultimi, ho deciso di non utilizzare la parola « nemici » per la nefasta componente bellica e mi riferirò, semmai, a loro con il termine « avversari » per la semplice ragione che la pensano diversamente da me e, in politica, hanno idee e progetti diversi sul futuro della Valle d’Aosta differenti dai miei. Diceva Seneca: Senza un avversario la virtù marcisce (M...

...continua
07 ago 2025

Gli interrogativi sulle autostrade

Ho visto nascere le autostrade in territorio valdostano. Ero un bambino, quando a pochi passi da casa mia venne costruita la tratta fra Quincinetto e Aosta.

Ricordo confusamente che, nella progressione dei lavori, si usciva a un certo punto alle pendici della Montjovetta, immagino perché si stessero scavano le gallerie nel percorso sino a Saint-Vincent.

Dovendo ricordare i tempi di realizzazione, ricordo il punto di partenza: l’autostrada da Torino si fermò a Quincinetto nel 1961, quando ancora non erano stati aperti i trafori del Gran San Bernardo (1964) e del Monte Bianco (1965), raggiungibi...

...continua
06 ago 2025

Leggere e scrivere

Ogni volta che vado nella casa costruita dei miei genitori mi soffermo nello studio di mio papà.

Da una parte ci sono libri di mio nonno e del mio bisnonno di varie materie classiche e scientifiche e dall’altra i libri messi assieme dalla mia famiglia, fra i quali spiccano i meravigliosi volumi dell’enciclopedia Larousse in francese.

Un concentrato di cultura che, messo in uno spazio ristretto, se potesse parlare sarebbe un coro meraviglioso e potente, che ci racconterebbe che cosa è stata per l’umanità la straordinaria scoperta dello scritto e la capacità di concentrare nel libro una forza es...

...continua